Cabergolina: usi, effetti collaterali, dosaggio e precauzioni
Come con altri derivati dell’ergot, la cabergolina non deve essere usata in associazione con antibiotici macrolidi (per esempio eritromicina) per via della maggiore biodisponibilità sistemica della cabergolina. Dato che l’iperprolattinemia accompagnata da amenorrea/galattorrea e infertilità può essere associata a tumore pituitario, prima di iniziare il trattamento con cabergolina è consigliata una valutazione completa dell’ipofisi. La cabergolina, inoltre, interagisce con i neuroni dopaminergici della zona nigrostriatale nell’encefalo. Nei pazienti affetti da morbo di Parkinson, si ha una degenerazione dei neuroni dopaminergici nigrostriatali e un decifit degli enzimi responsabili della sintesi di dopamina. Questo è il motivo per cui – per il trattamento di questa patologia – vengono utilizzati farmaci in grado di agire direttamente sui recettori dopaminergici, come la cabergolina. È un fenomeno caratterizzato da un eccessivo spasmo dei vasi sanguigni periferici che provoca una riduzione del flusso ematico nelle zone colpite.
Che cos’è la cabergolina?
Inoltre, la lunga emivita della cabergolina consente un dosaggio meno frequente, che può migliorare la compliance del paziente e la qualità generale della vita. Sebbene non sia una cura per il Parkinson, contribuisce in modo significativo alla gestione dei sintomi, consentendo ai pazienti di mantenere uno stile di vita più attivo e indipendente. Inoltre, il Dostinex viene prescritto per prevenire o sopprimere la lattazione fisiologica per motivi clinici, ad esempio in caso di contraindicazioni all’allattamento o di perdita perinatale. La sua efficacia in questo contesto è stata ampiamente documentata e rappresenta un’opzione terapeutica importante per le donne che si trovano in queste situazioni. Data la sua azione selettiva sui recettori D2, il Dostinex è considerato un farmaco di scelta per il trattamento dell’iperprolattinemia, in quanto offre un profilo di sicurezza favorevole e una buona tollerabilità da parte dei pazienti.
- Molto probabilmente si produce una fissurazione alla base del cranio, dovuta al restringimento del tumore sensibile agli agonisti della dopamina, attraverso la quale fuoriesce il liquido.
- Oltre a migliorare la fertilità, la cabergolina può anche alleviare lo stress psicologico associato all’iperprolattinemia.
- Cabergolina Sandoz 0 5 mg – Cabergolina – Inibizione/soppressione della lattazione per motivazioni mediche.
- La cabergolina deve essere usata in gravidanza solo se chiaramente indicato e dopo un’accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio (vedere paragrafoAvvertenze speciali).
- Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche con L-dopa o selegilina nell’ambito di studi condotti su pazienti affetti da morbo di Parkinson.
Cabergolina riduce la pressione sanguigna e quindi può compromettere la capacità di reazione di alcuni soggetti. Occorre considerare questa evenienza in situazioni che richiedono particolare attenzione come la guida dell’auto o l’uso di macchinari. Sulla base delle informazioni disponibili riguardo al metabolismo di cabergolina, non si possono fare previsioni circa le interazioni farmacocinetiche con altri medicinali. L’uso concomitante di antiparkinsoniani non-agonisti della dopamina (ad esempio selegilina, amantadina, biperidene, triexifenidile) è stato permesso negli studi clinici per pazienti trattati con cabergolina. La valutazione circa l’efficacia e la sicurezza di cabergolina nei pazienti affetti da disturbi renali ed epatici è limitata. Come per altri alcaloidi dell’ergot, cabergolina deve essere somministrata con cautela in soggetti affetti da gravi malattie cardiovascolari, ipotensione, sindrome di Raynaud, ulcera peptica o emorragia gastrointestinale.
Patologie vascolari
Quasi tutti gli esiti annotati nel corso della serie di studi preclinici di sicurezza condotti sono una conseguenza degli effetti dopaminergici centrali o dell’inibizione a lungo termine di PRL nelle specie (roditori) con una specifica fisiologia ormonale differente da quella dell’uomo. Tutti i principi attivi con i loro effetti, usi ed effetti collaterali, nonché i farmaci in cui sono contenuti. La cabergolina può http://daytriplearning.pec.org.pk/2025/01/21/steroidii-comprensione-e-uso-responsabile/ essere controindicata in caso di pressione alta, problemi alle valvole cardiache, disturbi associati a fibrosi e assunzione di butirrofenoni, metoclopramide, fenotiazine, tioxanteni o triptani. La cabergolina è usata per trattare un eccesso di ormoni quando si trova troppa prolattina nel sangue (chiamata anche iperprolattinemia).
I benefici di un trattamento continuativo devono essere riveduti regolarmente e periodicamente, tenendo conto dei rischi di reazioni fibrotiche e di valvulopatia (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.8). Flaconi di vetro marrone (tipo III) che contengono una capsula o una bustina essiccante con gel di silice. Il flacone di vetro marrone è dotato di una membrana di alluminio sigillata a prova di bambino e un tappo in HDPE o in PP a prova di bambino. La necessità di ulteriori controlli clinici (ad es. esame obiettivo che includa un’auscultazione cardiaca, radiografia, TAC) deve essere determinata su base individuale.
La cabergolina può provocare una riduzione dei livelli ematici di emoglobina e/o dei globuli rossi. La cabergolina può alterare le capacità di guidare e manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi con il consumo di alcolici e di certi farmaci. Alcolici, caldo, attività fisica e febbre possono inoltre aggravare i capogiri provocati dalla cabergolina; per questo è fondamentale alzarsi adagio, principalmente al mattino, e sedersi alle prime avvisaglie di giramenti di testa. Dieci giorni dopo la somministrazione, il 18% e il 72% della radioattività è stato riscontrato rispettivamente nell’urina e nelle feci. Nelle urine si è identificata una quota di prodotto immodificato pari al 2-3% della dose.
Poichè l’iperprolattinemia accompagnata da amenorrea/galatorrea ed infertilità può essere associata a tumore ipofisario, prima di iniziare il trattamento con cabergolina è indicata una completa valutazione dello stato dell’ipofisi. Come con altri derivati ergotaminici, la cabergolina non deve essere utilizzata in donne con ipertensione indotta dalla gravidanza, ad esempio preeclampsia o ipertensione post-partum a meno che i potenziali benefici siano ritenuti superiori ai possibili rischi. Le patologie fibrotiche possono avere un esordio insidioso ed il paziente deve quindi essere regolarmente monitorato per possibili manifestazioni di fibrosi progressiva. Al fine di ridurre il rischio di effetti indesiderati di tipo gastrointestinale si raccomanda di assumere la cabergolina, per tutte le indicazioni terapeutiche, durante i pasti. In base alle indicazioni per le quali la cabergolina è attualmente consigliata, l’esperienza nei pazienti anziani è molto limitata. Gradualmente, preferibilmente aggiungendo 0,5 mg di cabergolina alla settimana ad intervalli mensili, fino al raggiungimento di una risposta terapeutica ottimale.
Dato che è possibile che la gravidanza sopraggiunga prima della ripresa del ciclo mestruale, si raccomanda di sottoporsi a un test di gravidanza almeno ogni 4 settimane durante il periodo di amenorrea e, dopo la ripresa del ciclo mestruale, ogni volta che il periodo mestruale subisce un ritardo superiore a 3 giorni. Si consiglia alle donne che intendono evitare la gravidanza di usare contraccettivi meccanici durante il trattamento con cabergolina e dopo l’interruzione della somministrazione di cabergolina fino al ripristino dell’anovulazione. Come misura precauzionale, le donne che rimangono incinte devono essere monitorate per rilevare segni di ingrossamento dell’ipofisi dato che è possibile che durante la gestazione si verifichi l’espansione di tumori pituitari preesistenti. Non deve essere superata una dose singola di 0,25 mg di cabergolina nelle donne che allattano trattate per la soppressione della lattazione stabilita per evitare una possibile ipotensione posturale.